Approvata la direttiva RED III sulle energie rinnovabili, obiettivo 45% del consumo totale
Il Parlamento europeo, nella seduta di martedì 12 settembre, ha approvato in via definitiva una serie di misure per promuovere la diffusione delle energie rinnovabili, in linea con il Green Deal e con REPowerEU.
La revisione legislativa fa infatti parte del pacchetto “Pronti per il 55% – Fit for 55“, che adatta la legislazione UE esistente in materia di clima ed energia per raggiungere il nuovo obiettivo dell’UE di una riduzione minima del 55% delle emissioni di gas serra entro il 2030.
Gli obiettivi si
sono alzati con il pacchetto REPowerEU, il cui principale obiettivo è lo
‘sganciamento’ dalle importazioni di energia dalla Russia, in seguito
alla crisi ucraina.
I paletti della Direttiva RED III in sintesi
Nello specifico, è stata varata la direttiva RED III per le energie rinnovabili – che dovrà essere ratificata definitivamente dal Consiglio UE – e che prevede:
- che le energie rinnovabili dovranno rappresentare il 42,5% dei consumi dell’UE entro il 2030, con obiettivo fissato al 45%;
- procedure di approvazione più snelle per i nuovi impianti;
- una strategia precisa per ridurre la dipendenza europea dalle importazioni di energia dalla Russia.
Gli obiettivi
L’aggiornamento della direttiva RED III prevede quindi che le energie rinnovabili passino dall’attuale 32 al 42.5% entro 2030, con obiettivo di raggiungere il 45%.
A livello di procedure concessorie per i permessi inerenti centrali eoliche o impianti fotovoltaici, che sappiamo spesso essere l tallone d’Achille della burocrazia anche italiana, con mesi e mesi di attese snervanti, la direttiva prevede che le autorità nazionali avranno al massimo 1 anno di tempo per autorizzare la costruzione di nuovi impianti di energia rinnovabile situati nelle cosiddette “zone di riferimento per le energie rinnovabili”.
Nelle zone restanti, la procedura non potrà superare i 24 mesi.
Tecnologie innovative
E’
stato inoltre fissato un obiettivo per le tecnologie innovative, pari
ad almeno il 5% della capacità di energia rinnovabile di nuova
installazione, nonché un quadro vincolante per i progetti energetici
transfrontalieri.
Biomassa
Per quel che riguarda l’utilizzo della biomassa, fa sapere il Parlamento UE, la raccolta dovrà essere effettuata in modo da evitare impatti negativi sulla qualità del suolo e sulla biodiversità.
Trasporti e idrogeno
Secondo il Parlamento UE, l’aumento dell’utilizzo delle energie rinnovabili porterà a una riduzione del 14,5% delle emissioni di gas serra entro il 2030, grazie a una quota maggiore di biocarburanti avanzati e a una quota più ambiziosa di carburanti rinnovabili di origine non biologica, come l’idrogeno.
Transizione verde collegata
Il Parlamento UE, infine, sottolinea che attraverso questo aggiornamento della direttiva si punterà ad accelerare la transizione verde dell’UE, in particolare attraverso:
- L’aumento degli investimenti nelle energie rinnovabili;
- la riduzione della dipendenza dalle importazioni di petrolio e gas attraverso progetti di efficienza energetica e l’espansione dell’offerta di energia pulita e rinnovabile;
- il miglioramento della qualità e dell’interconnettività dell’infrastruttura elettrica;
- l’investimento in tecnologie per la produzione di energia rinnovabile, come la produzione e l’uso efficienti dell’idrogeno verde;
- l’esplorazione di nuove fonti di energia ecocompatibili e di nuovi metodi di stoccaggio.